Welfare. 915 società con oltre 43mila addetti e un fatturato che supera i due miliardi di euro: crescono, in Emilia-Romagna, le cooperative sociali al servizio di bambini, anziani e disabili. Presentazione del Rapporto 2018 sulla cooperazione sociale.
Realizzato dalla Regione in collaborazione con Unioncamere, traccia l’identikit di un universo importante per numeri e radicamento territoriale. Parliamo di realtà che sono motore di sviluppo economico del territorio, di coesione sociale, equità e benessere delle comunità.
Gestiscono nidi e servizi per l’infanzia, operano nell’assistenza alla persona, nell’inclusione sociale e lavorativa dei disabili, nell’integrazione dei cittadini di origine straniera e degli emarginati. Sono le 915 cooperative sociali presenti in Emilia-Romagna. Una realtà eterogenea, che conta oltre 43 mila addetti, 930 mila utenti e un fatturato superiore ai 2 miliardi di euro.
A tracciarne l’identikit, il Rapporto 2018 (dati 2017) realizzato da Regione in collaborazione con Unioncamere La presentazione di questi dati è un’occasione per ribadire come le cooperative sociali rappresentino una realtà importante per numeri, radicamento territoriale e capacità di porsi accanto alle persone e alle famiglie, che accompagnano ogni giorno e a cui cercano di fornire una risposta ai diversi bisogni. Questo è il primo rapporto elaborato sulla base di dati raccolti dalla Regione attraverso la revisione dell’albo regionale delle cooperative sociali, con l’obiettivo di verificarne l’effettiva operatività e il permanere dei requisiti di iscrizione richiesti. La Regione Emilia – Romagna si considera estremamente soddisfatta dei dati diffusi, che parlano di una realtà in continua crescita per numero di strutture, servizi offerti e persone occupate. Come ente proseguiremo dunque a sostenere questa parte significativa del nostro welfare, riconoscendo il ruolo importante che essa riveste come motore nello sviluppo economico e sociale del territorio, la capacità di contribuire all’incremento dei livelli di coesione sociale, equità e benessere delle comunità”.
Le cooperative sociali in Emilia-RomagnaIl settore dove le cooperative che hanno sede in Emilia-Romagna sono maggiormente impegnate è quello dei servizi destinati alle persone anziane, soprattutto non autosufficienti. A favore di questa fascia di popolazione operano 79 strutture socio-assistenziali con 23 mila utenti; 44 i servizi di assistenza domiciliare (pulizie della casa, spesa quotidiana, assistenza infermieristica) e quasi 24 mila gli anziani presi in carico; le case residenza sono 193 e 35 mila le persone accolte.
Per quanto riguarda i servizi per la prima infanzia, sono 81 i nidi gestiti da cooperative sociali e 16 mila i bambini da 0 a 3 anni iscritti; 65 le scuole d’infanzia (fascia 3-6 anni), frequentate da 15 mila bambini. Le attività rivolte ai più piccoli non si esauriscono nell’ambito educativo, poiché le cooperative sociali emiliano-romagnole rispondono anche ai bisogni delle famiglie impegnate nel lavoro o che vivono particolari condizioni di fragilità sociale (donne sole con figli, famiglie immigrate o con gravi problemi economici e sociali), attraverso il sostegno socio-educativo scolastico e domiciliare (14.728 interventi) e l’offerta di attività di pre-post scuola di cui hanno beneficiato 19 mila bambini.
All’assistenza e all’inclusione sociale e lavorativa delle persone con differenti tipologie e gradi di disabilità è rivolta l’attività di 67 Centri diurni socio-sanitari e socio-riabilitativi affidati a cooperative sociali, per 2.600 utenti; 64 laboratori protetti e centri occupazionali (1.800 persone accolte); 19 Centri diurni socio-sanitari di riabilitazione e cura per le persone affette da patologie psichiatriche (1.200 utenti).
Infine, le cooperative sociali operano anche nell’ambito sanitario attraverso servizi che vanno da quelli sanitari a domicilio (23 cooperative e 15.400 utenti), al soccorso e trasporto sanitario (7 cooperative e oltre 300 mila interventi), a cui si aggiungono 19 coop e che svolgono servizi ambulatoriali per 24 mila persone.
Del mondo della cooperazione sociale fanno parte anche le 243 cooperative di tipo B (cioè quelle che offrono servizi socio-sanitari ed educativi finalizzati all’inserimento lavorativo di persone svantaggiate, o che assumono disabili), che possono contare su oltre 5 mila persone con disabilità psichica o fisica inserite con funzioni diverse nei contesti cooperativi.
I numeri delle cooperative, a Rimini
Le 915 cooperative sociali dell’Emilia-Romagna sono distribuite su tutto il territorio: a Rimini (3.200 addetti e 170 milioni di fatturato).