Vitalizi degli ex Consiglieri regionali. Il Pd riduce i costi.
Il nostro modo di fare politica in Emilia-Romagna prevede un forte richiamo alla sobrietà.
Noi, attuali consiglieri, il vitalizio non lo percepiremo grazie alla norma che li ha aboliti a partire da questa legislatura. Oggi, in più, come PD abbiamo proposto e approvato una legge che interviene sui vitalizi in corso di erogazione con tre punti cardine. Si tratta dell’innalzamento progressivo dell’età da 60 anni all’età richiesta per la generalità dei dipendenti pubblici per l’accesso alla pensione di vecchiaia, del contributo di solidarietà a carico di chi già percepisce il vitalizio e infine della non cumulabilità di vitalizi tra Parlamento, Parlamento europeo e Regione.
La legge approvata oggi, che avevamo entrambi sottoscritto, fa il paio con il primo intervento approvato dopo l’insediamento della X legislatura a gennaio 2015, con cui avevamo approvato la riduzione delle indennità dei consiglieri regionali, l’eliminazione del trattamento di fine mandato, l’azzeramento dei contributi ai gruppi consiliari.
Avremo un risparmio complessivo, fino al termine della legislatura, di 1 milione di euro. Risorse da impiegare per il finanziamento di politiche di sicurezza, legalità e qualità del lavoro, sostegno al microcredito per lo sviluppo dell’imprenditorialità, reinserimento lavorativo e inclusione sociale.
Prima di arrivare a questa proposta e durante l’iter della legge, abbiamo voluto raccogliere pareri autorevoli per ridurre il più possibile il rischio di ricorsi che vanificherebbero il nostro sforzo. Dalla Giunta guidata dal presidente Bonaccini e dall’Assemblea Legislativa vogliamo che sia forte e chiaro un richiamo al rigore e alla sobrietà. Questo provvedimento, come altri, è la testimonianza del nostro modo di fare politica in Emilia-Romagna. Il nostro obiettivo è quello di migliorare i costi della politica per tutelare i costi della democrazia.