Un 2017 record per l’agricoltura dell’Emilia-Romagna: su produzione (+6,6%), occupati (+5%) e imprese giovani (+2,8%).
Export +5,1%. Comparto che crea lavoro e sviluppo. Bilancio positivo in un anno difficile per le avversità atmosferiche.
Agricoltura grandi numeri in Emilia-Romagna, dove per il terzo anno consecutivo il settore fa registrare una crescita del valore della produzione, che supera quota 4,8 miliardi di euro (+6,6%), nuovo record storico per il comparto agricolo.
Di segno positivo anche l’occupazione nei campi, che sfiora le 80.000 unità (+5%), sotto la spinta della crescita della componente femminile (+12,6%), del lavoro dipendente (+8%) e con un ‘ritorno alla terra’ dei giovani (+2,8% le imprese). Bene anche l’industria alimentare, con un aumento del fatturato del 2,9%, e l’export agroalimentare, con le vendite oltreconfine che a fine anno hanno superato 6,2 miliardi di euro (+5,1%), mentre continua il boom del biologico (+13% la superficie complessiva e +10% le aziende).
E’ un quadro decisamente positivo quello che emerge dal Rapporto 2017 sul sistema agroalimentare dell’Emilia-Romagna, la più completa e aggiornata fotografia del settore. Nell’attuale situazione di incertezza e volatilità dei mercati il 2017 per l’agricoltura emiliano-romagnola si chiude con un bilancio più che positivo; un risultato non scontato e di grande valore visto che l’annata è stata segnata da avversità atmosferiche estreme, che dimostra l’efficacia delle politiche regionali messe in campo: la gestione dell’emergenza idrica, l’efficienza nell’attribuzione e nel pagamento dei fondi comunitari alle imprese, la promozione di accordi di filiera per sottrarsi alla logica delle commodity, la promozione internazionale. In soli tre anni la Plv ha compiuto un balzo in avanti di quasi il 20%, facendo segnare il nuovo record storico. Permangono invece alcune criticità per due tra i settori più esposti alla concorrenza globale: i cereali e la frutta estiva, quest’ultima oggetto di una nostra azione straordinaria nell’estate scorsa che ha portato ad ottenere dalla UE l’aumento dei ritiri dal mercato per dare sollievo ai produttori.
Internazionalizzazione, aggregazione, qualità e distintività delle produzioni sono gli assi portanti della politica regionale, assieme alla lotta al cambiamento climatico e all’uso sostenibile delle risorse. Siamo la Regione leader in Italia e in Europa nel sostegno alla ricerca e innovazione in campo agricolo, con uno stanziamento di 50 milioni di euro, il 5,3% dell’intera dotazione del Psr 2014-2020, di cui quasi 20 milioni già assegnati, che hanno portato alla nascita di ben 93 partnership tra imprese agricole ed enti di ricerca, i cosiddetti Goi (Gruppi operativi per l’innovazione) che ci permetteranno grandi avanzamenti nelle tecniche agricole e nella competitività delle nostre imprese nei prossimi anni.