Tartufi, nuove norme per valorizzare il patrimonio regionale. Esami per l’abilitazione entro fine anno e con modalità omogenee in tutte le province. Le novità della legge.
Semplificazione delle norme per i riconoscimenti e le autorizzazioni alla raccolta del tartufo, aumento da 6 a 10 anni della validità del tesserino da raccoglitore e un calendario unico a livello regionale, a partire dal 1 gennaio 2017, per la ricerca e la raccolta delle diverse specie. Sono alcune della novità contenute nel progetto di legge della Giunta regionale che abbiamo approvato oggi in Assemblea legislativa, che modifica la disciplina della raccolta, coltivazione e commercio dei tartufi nel territorio regionale e della valorizzazione del patrimonio tartufigeno locale (l.r. 24/91).
Il testo semplifica i procedimenti e modifica le norme precedenti anche alla luce della legge regionale 13/2015 che ha riformato il sistema di governo regionale e locale.
Corpo Forestale dello Stato e Consorzi di bonifica sono fra i soggetti chiamati a concretizzare le previsioni di questa riforma e a controllarne l’attuazione. Tra le finalità della norma è stata inserita anche la promozione e sostegno alla tartuficoltura, è stato poi ampliato (da una’ora prima dell’alba fino a un’ora dopo il tramonto) l’orario di raccolta e allungata da 6 a 10 anni la validità del tesserino da tartufaio. Fino al 31.12.2016 si continueranno a seguire i calendari provinciali oggi in vigore; successivamente subentrerà il calendario unico regionale.
Sarà una delibera regionale a definire i procedimenti per il riconoscimento delle tartufaie controllate o coltivate (250 quelle attualmente presenti in regione), per la certificazione delle piante tartufigene e per l’autorizzazione alla ricerca e raccolta.
Una Consulta regionale per la tutela e valorizzazione del tartufo avrà il compito di fungere da raccordo tra Regione e territori; ogni tre anni la Giunta dovrà presentare alla commissione competente una relazione sull’attuazione della norma.
Con lo stesso tipo di atto si interverrà anche per definire le modalità di incremento delle tartufaie naturali e per l’istituzione e il funzionamento sia delle commissioni d’esame per l’abilitazione alla raccolta sia della Consulta per la tutela e la valorizzazione del tartufo.
Questa legge rappresenta non solo un adeguamento normativo, ma anche un tentativo concreto di rafforzare e rilanciare la vocazione tartufigena dell’Emilia-Romagna, attraverso l’azione di semplificazione, promozione e supporto di tutto il settore.
LEGGI IL TESTO DELLA LEGGE REGIONALE N. 42/2016: 2833