Sul sondaggio riminese e sulla questione amministrative
Non sono una veggente ma…
Non ho qualità divinatorie, per carità. Ma quando lo scorso 26 aprile avevo fatto alcune ipotesi sul sondaggio farlocco che circolava da giorni (qui il testo della nota stampa) non avevo interrogato la palla di vetro. Più che una profezia, era la consapevolezza- oggi riscontrata- dei soliti, vecchi metodi usati per spingere una candidatura. Tra questi anche il ‘sondaggione’, commissionato da ambienti, diciamo così, vicini/vicinissimi a una candidata. Nulla di sorprendente, come l’arrivo della primavera. Questi metodi hanno già dato bella prova di sé in alcuni Comuni anche della provincia di Rimini, poi perduti dal PD e dal centrosinistra pure a causa di questi ‘precisissimi sondaggi’. Al di là di questo, è evidente il dato politico: c’è chi non vuole superare la divisione aperta a novembre con le autocandidature di corrente. Il presidente Bonaccini, il segretario regionale Calvano stanno svolgendo un gran lavoro sulla questione riminese, ma è difficile se di volta in volta si mettono veti sull’intera giunta uscente, sul civico proposto da Calvano, su ogni soluzione. Comunque voglio essere positiva: il PD ha tutte le carte in regola, nei suoi organi dirigenti e partecipativi, per giungere alla soluzione giusta per riconfermare il centrosinistra e le forze civiche alla guida della città. Avanti.