Siccità, dichiarato lo stato di crisi regionale. Nadia Rossi si rivolge ai privati: “Istituzioni impegnate per garantire i servizi ma serve oculatezza”
La Regione Emilia-Romagna ha dichiarato, con decreto del Presidente Stefano Bonaccini, lo stato di crisi causato dalla siccità. Analoghi provvedimenti sono stati presi delle Regioni confinanti attraversate dal fiume Po e la richiesta che viene avanzata al Governo è di dichiarare l’emergenza nazionale.
La situazione è pesante e ne comprendiamo i motivi. Le alte temperature e i mesi autunnali e invernali che hanno registrato precipitazioni scarse hanno creato la tempesta perfetta. Ricordo anche che è stato dichiarato l’innalzamento del rischio incendi: lo stato di grave pericolosità riguarda le province orientali dell’Emilia-Romagna, tra cui quella di Rimini e prevede il divieto di accendere fuochi o utilizzare strumenti che producano fiamme, faville o braci a meno di 200 metri dai boschi e dai terreni saldi, fumare e ogni altra operazione che comporti pericolo di incendio.
Gli approvvigionamenti idropotabili non dovrebbero essere a rischio né in Emilia, né in Romagna. Qui la diga di Ridracoli riesce a garantire acqua potabile a 50 comuni almeno fino alla fine dell’Estate. Ma ciononostante è importate evitare sprechi di qualsiasi natura.
La cabina di regia convocata per l’occasione in Regione ha riunito enti pubblici, università e gestori delle risorse idriche. È evidente che ognuno deve fare la propria parte e, soprattutto per garantire irrigazioni e approvvigionamenti idrici in agricoltura, le soluzioni possono essere individuate a livelli istituzionali nazionali ed europei.
Ma anche noi cittadine e cittadini dobbiamo adottare comportamenti e stili di vita più virtuosi, meno impattatanti e sostenibili. Alcuni Comuni hanno già emesso ordinanze per ridurre i consumi privati di acqua, molti stanno aspettando un documento “standard” che Atersir, l’Agenzia territoriale dell’Emilia-Romagna per i servizi Idrici e rifiuti, sta predisponendo per evitare sprechi nei territori. Bastano anche piccoli gesti quotidiani per contenere l’uso di acqua ed energia anche a piccole dosi. Io mi sforzerò più di prima per farlo e mi auguro che siano tanti a seguire nuove abitudini.