Servizio civile. L’Assemblea approva la programmazione triennale 2016-2018. Stanziati 600mila euro l’anno (+20%)

L’Assemblea legislativa regionale ha approvato, con il sì di Pd e Sel e l’astensione di Ln, M5s, Fi e Fdi-An, il Documento di programmazione triennale 2016-2018 del servizio civile, atto di iniziativa della Giunta.

Il Programma definisce gli strumenti di ammissione, i settori prioritari, le forme di riconoscimento e incentivazione e i criteri di valutazione dei progetti. Il servizio civile diverso dall’obiezione di coscienza, è uno strumento per difendere attivamente il nostro Paese: il concetto di difesa si sviluppi dunque su più livelli, legato alle forze di sicurezza, ma anche come impegno sociale, civile e nonviolento. Sono 355 gli enti coinvolti, più di 1.200 i posti finanziati nel 2015, inoltre opera un servizio regionale a fianco di quello nazionale: nel 2015 sono stati 770 i posti finanziati in Emilia-Romagna. La programmazione sarà finanziata con 600.000 euro all’anno, un 20% in più rispetto al 2015. Il 60% delle domande arrivano da ragazze. Tra gli obiettivi il coinvolgimento del territorio, l’attenzione particolare al tema del disagio, l’impegno a rendere più semplice la presentazione dei progetti, la progettazione in forma associata e l’incentivazione del cofinanziamento da parte del privato. I consiglieri hanno sottolineato che con il servizio civile non si offre lavoro, ma si propone un’opportunità di crescita umana e civica e hanno auspicato un più ampio coinvolgimento dei privati, delle università e delle fondazioni. E’ stata accolta positivamente la proposta della Lega nord di rendere il servizio civile obbligatorio giudicando utile per i giovani dedicare un periodo della propria vita alla collettività contribuendo a migliorare costantemente questo strumento, a disposizione di ragazzi e ragazze.

La discussione è stata chiusa dall’assessore alle Politiche per il welfare, Elisabetta Gualmini, che ha parlato di condivisione di un obiettivo importante: irrobustire i valori che riguardano l’impegno civico e il benessere sociale. E’ importante, ha sottolineato, coinvolgere ragazze e ragazzi in progetti sull’assistenza, sull’ambiente e sulla cultura. Dopo 13 anni – ha aggiunto – si riempie un vuoto, attraverso uno strumento trasparente. Il servizio civile rappresenta un pacchetto tra le diverse opzioni rivolte ai i giovani, non deve diventare una compensazione nei periodi di crisi.

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