Bilancio di una Regione che punta su crescita, turismo e sviluppo.

Approvata in Aula la legge di bilancio della Regione Emilia-Romagna. Una legge che non effettua nessun aumento di tasse, nè tagli sui servizi. Si è partiti dal taglio dei costi alla politica e, senza prelevare un euro in più dalle tasche degli cittadini, si è scelto di puntare sullo sviluppo economico. Forti infatti della capacità amministrativa di cofinanziamento dei fondi europei, verranno introiettati nel sistema economico risorse per 2 miliardi e mezzo, per una programmazione che durerà 7 anni a cui la Regione contribuirà con 390 milioni di cofinanziamento.

Saremo dunque la prima Regione italiana che potrà avviare, da subito, i primi bandi rivolti a cittadini, imprese ed enti locali.

Alla formazione e al lavoro sono destinate risorse regionali pari a 17 milioni, connesse ai finanziamenti del Fondo sociale europeo e oltre 41 milioni vanno a interventi di natura pubblica a sostegno delle fasce più deboli del mercato del lavoro.

Per l’Expo, che sarà un’importante vetrina mondiale per i nostri prodotti e che darà ai nostri territori benefici duraturi, sono previsti 7,5 milioni. Per il turismo obiettivo della Regione è che al 2020 superi il 10% del Pil regionale e al commercio vengono stanziati 28,3 milioni, funzionali ad attivare i fondi strutturali europei Por Fesr 2014/2020. Con investimenti per più di 70 milioni di euro riusciremo a dare al dissesto idrogeologico e alla tutela del territorio la priorità assoluta.

Dalle parole ai fatti. L’impianto del bilancio è il frutto di precise scelte di indirizzo politico rispettose del programma di mandato: l’invarianza della pressione fiscale, la conferma degli stanziamenti per i servizi alla persona e gli investimenti per lo sviluppo, la difesa del territorio e la realizzazione delle grandi opere vanno nella direzione di gettare le basi per un nuovo futuro del nostro territorio.