Pesca, stretta contro il bracconaggio e riforma della tutela della fauna ittica.

Rafforzate le misure contro il bracconaggio; divieto di pesca notturna e inasprite le sanzioni pecuniarie, che arriveranno fino a 12.000 euro, oltre a sequestro e confisca delle attrezzature e dei mezzi di trasporto impiegati. Semplificazione amministrativa e valorizzazione dell’associazionismo. Sono le finalità della proposta di legge di tutela della fauna ittica, che modifica la legge regionale 11 del 2012, approvata oggi a larga maggioranza dall’Assemblea legislativa. In 26 articoli il testo proposto dalla Giunta e modificato in parte, armonizza le disposizioni vigenti a quanto previsto dalla Riforma del sistema di governo regionale e locale (Legge 13/2015) che ha assegnato alla Regione le funzioni di programmazione e pianificazione del settore e anche quelle amministrative.

Accanto al rafforzamento dell’apparato sanzionatorio la nuova legge intende valorizzare il ruolo dell’associazionismo fra pescatori. In arrivo anche un significativo taglio degli adempimenti burocratici. Entro due mesi dall’entrata in vigore della legge la Giunta regionale varerà un apposito regolamento di attuazione che definirà nei dettagli i periodi di cattura delle diverse specie ittiche e i criteri e le modalità di svolgimento della pesca, con particolare riferimento a quella professionale.

Approvati inoltre due ordini del giorno; nel primo si chiedono interventi di allontanamento degli uccelli ittiofagi dalle zone di allevamento e la possibilità di estendere dette misure anche a laghetti e specchi d’acqua, appositamente delimitati, situati all’interno delle proprietà private, autorizzati dalla Regione quali impianti destinati all’esercizio della pesca a pagamento. Il secondo chiede, in particolare, di salvaguardare nei regolamenti il sistema di gestione basato e incentrato sulle associazioni di volontariato e a trovare le soluzioni che consentano l’omogeneizzazione del sistema degli incubatoi.

Approvate anche due risoluzioni, nelle quali si chiede alla Giunta di intervenire sulla gestione degli incubatoi di valle e sul ripopolamento di trota fario nei corsi d’acqua. I due atti d’indirizzo invitano anche ad elevare il numero di avanotti immessi nei fiumi e torrenti della provincia di Piacenza. Nei documenti si chiede inoltre di assumere ogni utile iniziativa volta a salvaguardare l’ecosistema fluviale dei corsi d’acqua devastati dall’alluvione del 2015.

Questa legge è il frutto di un lavoro congiunto che i gruppi di maggioranza e di opposizione hanno portato avanti insieme, con il supporto delle associazioni piscatorie, dei funzionari dell’assessorato e di coloro che sono preposti al controllo e alla vigilanza sul territorio.

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TESTO INTEGRALE DELLA LEGGE REGIONALE N. 2/2017

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