Nadia Rossi (Pd): “Voto fuori sede, si approvi la legge o per le elezioni europee e amministrative di giugno non tutti potranno esercitare il loro diritto di voto”
La legge è ferma da mesi al Senato dopo l’approvazione alla Camera. La consigliera regionale sollecita il Parlamento a concludere l’iter prima del prossimo turno elettorale
“Se entro la fine di febbraio il Senato non procede ad approvare la legge che delega il Governo per permettere il voto ai fuori sede, anche alle prossime elezioni di giugno il diritto di voto non sarà riconosciuto a tutti in Italia” la consigliera regionale Pd Nadia Rossi condivide la preoccupazione del Comitato “Iovotofuorisede” che dal 2008 è attivo per estendere il diritto al voto a chi per motivi di lavoro, studio o cura si trova a vivere in un Comune diverso da quello di residenza e dove è iscritto alle liste elettorali.
“Dopo anni di attivismo sui territori e a Roma, nell’autunno 2022 è stata depositata una proposta di legge alla Camera dei Deputati contenente “Disposizioni per l’esercizio del diritto di voto in un comune diverso da quello di residenza, in caso di impedimenti per motivi di studio, lavoro o cura”. La proposta è stata approvata dalla Camera nel luglio 2023 e trasmessa al Senato, dove si trova da mesi congelata senza motivo apparente, in attesa di discussione” ripercorre la consigliera Pd che a riguardo ha depositato una risoluzione in Emilia-Romagna. “Qualora non venisse approvata entro breve, anche per i prossimi appuntamenti elettorali europei e amministrativi di giugno 2024 il 10% della popolazione, quasi 5 milioni di cittadini, potrebbe ritrovarsi a non esercitare un diritto che è anche un dovere civico. Non dimentichiamo infatti le difficoltà logistiche, di trasporto e soprattutto economiche che deve affrontare chi è costretto a spostarsi per andare a votare. Si tratta soprattutto di studenti o giovani lavoratori, quelli che bisognerebbe invitare a votare invece che ostacolarli, visto anche l’astensionismo dilagante” sottolinea Rossi. “Già dal 2015 in Italia è previsto l’esercizio del voto per corrispondenza, dapprima riservato solo agli italiani residenti all’estero, anche ai cittadini italiani che si trovino temporaneamente in un Paese straniero per motivi di lavoro, di studio, di cure mediche. – richiama Rossi che aggiunge – Bisogna estendere questa possibilità anche a chi è fuori sede ma entro i confini nazionali per evitare un’astensione forzata e garantire a tutti l’esercizio della democrazia. E bisogna farlo ora. Mi auguro quindi che questo appello si alzi dalla Regione Emilia-Romagna e da tutte le altre Regioni italiane”.