Nadia Rossi (Pd): “A Santarcangelo il Primo Intervento riaprirà H24 appena saranno reclutati quattro nuovi medici”
Rassicurazioni dell’Assessore regionale alla Sanità Donini alla consigliera che aveva presentato una interrogazione urgente, oggi il primo intervento è aperto 12 ore al giorno e vi opera personale dell’Ospedale di Rimini
“Da Santarcangelo e dal riminese ogni giorno arrivano richieste di chiarimenti sulla riapertura del Primo Intervento dell’Ospedale ‘Franchini’. Da oltre un anno è aperto solo parzialmente, garantendo un orario di 12 ore, dalle 8 del mattino alle 8 della sera, rispetto alle 24 ore di apertura precedente all’arrivo della pandemia. – richiama la consigliera regionale Pd Nadia Rossi che annuncia – Posso riportare che il primo intervento riaprirà full time appena saranno reclutate quattro nuove unità mediche. Lo ha confermato l’Assessore regionale alla sanità Raffaele Donini rispondendo a una mia interrogazione urgente e aggiungendo che si tratta di una questione prioritaria e non più rinviabile. Oggi infatti il Pronto Soccorso di Santarcangelo opera, a metà orario, grazie all’integrazione del personale proveniente dall’ospedale di Rimini. Mi auguro che presto sia ufficiale una data per il ritorno alla normalità”.
“Nel presentare la mia interrogazione in aula ho richiamato anche la proposta del Ministro Speranza di prevedere una indennità accessoria a medici, infermieri e professionisti sanitari dei Pronto Soccorso che hanno affrontato l’emergenza da Covid-19 ed affrontano quotidianamente ritmi intensi di lavoro e stress. Una proposta utile e dignitosa. – prosegue Rossi – Tuttavia non risolutiva. Sottolineo infatti come il problema principale da affrontare sia la carenza di figure mediche e assistenziali nelle strutture ospedaliere e ambulatoriali in tutta Italia, una questione ormai strutturale da risolvere sul piano nazionale. Nei Primi Interventi della provincia di Rimini servirebbero almeno 60 medici a fronte di una quarantina attualmente in servizio: una condizione di cui risentono sia professionisti che pazienti. Tra le proposte di cui si parla penso all’incardinamento dei laureati non ancora specializzati all’interno degli ospedali o all’eliminazione del test di ingresso alle facoltà di medicina. Anche su questo la Regione ha confermato che si attiverà con azioni concrete presso il Governo, per trovare una soluzione che tuteli i professionisti della sanità ed il corretto funzionamento del servizio sanitario regionale e nazionale per il cittadino”.