Nadia Rossi consegna a Myss Keta il testo della legge sulla transfobia: “Servono testimonial per sensibilizzare i più giovani sul tema dei diritti, contro una destra intollerante e che fomenta la discriminazione”.
Per sensibilizzare i giovani serve anche l’impegno e le parole di chi sa parlare il loro linguaggio, diretto e privo di retorica. A questo scopo la consigliera regionale Pd e candidata alle prossime elezioni regionali Nadia Rossi ha incontrato ieri sera all’AltroMondo Studios di Rimini in occasione della serata Tunga Myss Keta, l’artista e performer amatissima in particolare dai più giovani. Ed è proprio in virtù dell’appeal che ha nei confronti del pubblico delle ragazze e dei ragazzi che la consigliera Rossi ha voluto consegnare a Myss Keta il testo della legge regionale sulla transfobia, approvata nel luglio scorso dall’Assemblea Legislativa dopo una maratona in Consiglio durata quasi 40 ore. Tre giorni di lavoro senza sosta per rispondere all’ostruzionismo dei gruppi di centrodestra, che ha consentito all’Emilia-Romagna di fare un passo avanti importante, affermando il diritto alla piena autodeterminazione di ogni persona in ordine al proprio orientamento sessuale e alla propria identità di genere.
“Credo che sia importante che personaggi che hanno così presa nel pubblico dei più giovani si impegnino in prima persona per veicolare messaggi di tolleranza, contro la violenza, facendosi portavoce del principio intoccabile che ogni persona ha diritto alla propria dignità a prescindere dal proprio orientamento sessuale – sottolinea Rossi che nell’ultima legislazione è capogruppo in Commissione regionale per la promozione di condizioni di piena parità tra donne e uomini – Ringrazio lo staff del Tunga e dell’Altromondo per la disponibilità e ringrazio Myss Keta che si è dimostrata attenta e sensibile all’argomento, oltre che consapevole del ruolo che personaggi come lei possono avere; mi auguro in futuro di avere la possibilità di collaborare insieme per sviluppare qualche progetto mirato alla promozione della cultura del rispetto delle differenze e contro la violenza di ogni tipo. Principi che sono anche alla base della legge transfobia approvata a luglio e che ha rappresentato un traguardo importante per la nostra regione, che si conferma con una terra solidale, aperta, che mira a garantire diritti sociali e civili per tutti e che si batte per difendere le vittime di ogni tipo di discriminazione. Un traguardo raggiunto nonostante l’ostruzionismo sterile del centrodestra, arroccato su posizioni incomprensibili e inaccettabile. Come è incomprensibile e inaccettabile, ad esempio, la scelta del sindaco leghista di Forlì di bloccare i finanziamenti regionali per i progetti contro le discriminazioni di genere e orientamento sessuale, in nome della tutela “della famiglia naturale o ‘tradizionale’”. Noi siamo per una Regione che non è ‘contro’, che lavora per garantire più diritti e libertà per tutti, non per privare alcuni dell’opportunità di affermare la propria identità”.