Microcredito d’emergenza: proposta di legge regionale per avviarlo già nell’anno in corso.
Un prestito veloce, per far fronte a situazioni d’emergenza, rivolto a chi di prestiti non può chiederne. Si tratta del microcredito, un finanziamento di modesta entità pensato inizialmente per i paesi del terzo mondo e diffusosi negli anni anche in Occidente, dove ha lenito gli effetti della crisi economica sulle fasce più deboli della popolazione.
Ci sono persone che, per la loro vulnerabilità sociale ed economica, sono escluse di norma dai canali commerciali del credito pensiamo ai disoccupati o a chi non è autosufficiente. Il microcredito d’emergenza garantisce loro l’acquisto di beni primari, con prestiti fino a 10mila euro da restituire al massimo in cinque anni. Un modello che funziona e che, come Regione, vogliamo sostenere con una legge che stanzia risorse ad hoc.
L’intenzione del progetto di legge, depositato all’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna, è quello di agevolare i crediti in parola (già regolati dal testo unico delle leggi in materia bancaria e creditizia) per mezzo dell’istituzione di un fondo di garanzia rotativo con copertura fino all’80 per cento dell’erogato.
Già per l’anno in corso prevediamo una copertura finanziaria di 250mila euro, tra i firmatari della proposta di legge – risorse accantonate in sede di adozione del bilancio di previsione. Potranno facilitare l’inclusione di un maggior numero di persone, mantenendo coesa la nostra società.
L’erogazione del finanziamento sarà affidata ad uno o più gestori, scelti con procedura ad evidenza pubblica, che dovranno assicurare che il prestito avvenga nell’ambito di un complessivo progetto di inclusione sociale e finanziaria. Nei progetti saranno coinvolti anche i soggetti del terzo settore che operano nel territorio, in accordo con i servizi sociali dei Comuni di riferimento, per far sì rispondano alle reali esigenze dei beneficiari.
> Il testo del Progetto di legge