Ludopatia: risoluzione PD in Regione
Contrasto al gioco d’ azzardo: Intervenire sulle distanze delle sale slot dai luoghi sensibili.
Prosegue l’impegno del PD in Emilia-Romagna per contrastare il fenomeno del gioco d’azzardo, cresciuto anche in relazione alla crisi economica internazionale e che, stando ai dati diffusi dall’Assessorato regionale alla Salute, consuma mediamente 1.800 all’anno per ogni cittadino maggiorenne, pari addirittura il 6% del PIL a Rimini.
Nel 2015 in Emilia-Romagna sono stati 1.300 i soggetti con patologie collegate alla dipendenza dal gioco in carico ai circa 40 punti di accoglienza e trattamento regionali e nel periodo 2010-14 l’utenza Sert ha registrato un incremento del 120%.
La legge regionale 5/2013 incide sul triplice aspetto del contrasto, delle prevenzione e della riduzione del rischio della dipendenza da gioco d’azzardo patologico in collaborazione con istituzioni scolastiche, Enti locali, Aziende sanitarie locali, Terzo settore ed associazioni. Sulla scorta di quella legge sono stati realizzati 42 corsi di formazione obbligatori per 800 gestori di locali dedicati al gioco, è stato istituito l’Osservatorio regionale sul fenomeno del GAP, si sono programmate attività formative per il personale degli sportelli sociali e sanitari che trattano il tema per riconoscere più tempestivamente l’insorgere della patologia ed è stata interamente delegata ai Comuni la gestione della campagna SlotFreER.
Come sottolinea la nostra risoluzione manca un tassello decisivo, su cui occorre intervenire tempestivamente da parte della Regione, anche alla luce delle recenti sentenze emesse dal Tar e dal Consiglio di Stato e dalle sollecitazioni avute da numerosi amministratori locali: intervenire sulla legge 5/13, disciplinando in particolare la materia relativa alle distanze delle sale slot dai luoghi sensibili, in coerenza con quanto stabilito in sede di Conferenza Unificata che, come previsto dalla Legge di Stabilità 2016, sarà chiamata nelle prossime settimane a definire le caratteristiche dei punti di vendita ove si raccoglie gioco pubblico, nonchè i criteri per la loro distribuzione e concentrazione territoriale.
Proprio per sostenere i Comuni chiediamo, inoltre, un impegno alla Giunta per rafforzare le azioni di comunicazione, promozione e sostegno nei confronti degli Enti locali, rispetto alle norme adottate, alle misure messe in essere e agli strumenti di cui tali Enti possono usufruire per prevenire, disincentivare e combattere le dipendenze da gioco d’azzardo patologico.
Agire si può, grazie alla possibilità di un più rigoroso controllo per il rilascio delle licenze per l’apertura di sale da gioco e in particolare sui processi di nuova costruzione o recupero delle sale, di mutamento di qualsiasi destinazione d’uso a sala da gioco e per la raccolta di scommesse, con o senza opere edilizie, nonchè del rilascio del certificato di conformità edilizia e agibilità.
Si interverrà con azioni più mirate ed efficaci per prevenire i rischi di usura e riciclaggio anche con l’adozione, prevista per l’estate di quest’anno, del nuovo Testo Unico sulla Legalità e, su proposta del Gruppo del PD, la Regione stanzierà, attraverso bandi emanati entro l’ estate, 150.000 euro per supportare gli esercenti che dismetteranno le attività di gioco d’azzardo, attraverso un contributo a titolo di credito di imposta, da far valere come compensazione dei tributi comunali come Tari, Tasi, Imu.