L’azzeramento del fondo editoria è un attacco alla democrazia e al pluralismo del nostro Paese.

Nel corso dell’Assemblea Legislativa sul Bilancio regionale è stato votato a maggioranza, con voto contrario di Lega e Movimento 5 Stelle, un Ordine del Giorno a seguito della decisione del Governo di procedere ad un graduale azzeramento a partire dal 2019 del Fondo per il pluralismo, quota del Dipartimento informazione editoria. Ad essere colpite da questa scelta sarebbero soprattutto le testate locali, che rappresentano un patrimonio per tutte le comunità, garantendo un’informazione di prossimità, vicina ai territori e ai cittadini. Verrebbe così messo a rischio il pluralismo delle voci, oltre che migliaia di posti di lavoro.”
La notizia è confermata dall’emendamento, di cui primo firmatario è il capogruppo del Movimento 5 Stelle al Senato Stefano Patuanelli, il quale prevede che siano “progressivamente ridotti fino alla loro abolizione” i contributi all’editoria. Nel dettaglio, per l’annualità 2019 l’importo complessivamente erogabile a ciascuna impresa editoriale sarà ridotto del 20% della differenza tra l’importo spettante e 500 mila euro. Per il 2020 l’importo complessivamente erogabile a ciascuna impresa editoriale sarà ridotto del 50% della differenza tra l’importo spettante e 500 mila euro ed infine per il 2021 del 75% della differenza tra l’importo spettante e 500 mila euro.
Con questa decisione scellerata viene messo in discussione un pezzo fondamentale della nostra democrazia. Azzerare il Fondo significa infatti colpire l’informazione di carattere locale, a farne le spese saranno infatti le testate no profit, le cooperative senza scopo di lucro, i giornali delle diocesi, con un conseguente danno dal punto di vista dell’informazione per le comunità locali.
La nostra Regione in questo campo ha fatto passi concreti con l’approvazione nel 2017 della legge regionale sull’editoria con l’obiettivo di sostenere lo sviluppo e la crescita del sistema dell’informazione locale. Successivamente, la Regione ha anche dato il via al primo bando di sostegno all’editoria locale, investendo 600 mila euro con l’obiettivo di favorire le condizioni che garantiscano una informazione libera e plurale, con una particolare attenzione al tema dell’occupazione e al contrasto della precarizzazione del lavoro giornalistico.
Dunque, sono fortemente contraria ad un azzeramento del Fondo nazionale e, proprio per questo motivo, chiedo alla presidenza dell’Assemblea Legislativa di avviare in tempi rapidi un confronto con il Governo e con i Presidenti delle Camere per scongiurare azioni lesive della democrazia e tutelare una reale libertà di informazione.

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