Ispettorato del Lavoro, Nadia Rossi (Pd): “Vicina a chi oggi sta scioperando per lo stato in cui versa la categoria”
La consigliera dem a gennaio scorso si è fatta portavoce della tematica in Regione Emilia-Romagna
“Oggi gli ispettori del lavoro di tutta Italia, Rimini compresa, sono in sciopero per puntare i riflettori sulla situazione precaria in cui versano gli Ispettorati. Il personale non è sufficiente, nel frattempo gli infortuni e le irregolarità sul lavoro non diminuiscono” attacca Nadia Rossi, consigliera regionale dem, che continua “All’inizio dell’anno mi sono fatta portavoce della tematica in Consiglio regionale, con una risoluzione approvata a fine gennaio che chiedeva di sollecitare il Governo e i Parlamentari a intervenire sulla situazione della categoria, investendo sull’organico ancora non sufficiente nonostante le assunzioni e sulla formazione degli ispettori del lavoro. Si tratta di tutela dei lavoratori a tutto tondo, partendo da chi deve contribuire al contrasto del fenomeno delle morti sul lavoro”. Quello di oggi è il terzo sciopero nazionale in pochi mesi, e le richieste degli ispettori “sono le medesime che avevo sollevato in Emilia-Romagna, su cui ancora a livello nazionale non si è intervenuti – commenta Rossi – Da tempo gli ispettori chiedono che l’organico sia dotato di più personale. Da tempo chiedono di trasformare l’INL in una vera Agenzia con piena autonomia. Da tempo chiedono che siano riconosciuti gli arretrati della perequazione dell’indennità di amministrazione, corrisposti ai dipendenti degli altri Enti del Comparto Funzioni Centrali e che una quota dei proventi delle sanzioni in materia di salute e sicurezza siano destinati al personale degli Ispettorati. Ecco, ritengo che il corretto funzionamento dell’INL sia garanzia dei controlli e della correttezza e del rispetto dei diritti sul lavoro per tutti, in un Paese in cui le irregolarità sono ancora tante e in cui si muore troppo mentre si sta lavorando. Quindi mi unisco al grido degli ispettori: serve intervenire per tutelare chi ci tutela” conclude Rossi.