Emergenza climatica, anche l’Emilia-Romagna deve prendere posizione.
Negli ultimi mesi le piazze di tante località mondiali si sono riempite di giovani che chiedono a gran voce delle risposte forti per salvare il pianeta. I gruppi dei cosiddetti “Fridays for future”, dal nome della settimana scelto per le manifestazioni, si sono diffusi anche a livello locale presentando le loro richieste agli amministratori e a tutte le persone impegnate in politica e nella società.
Questi giovani hanno ragione e, con il loro entusiasmo, spingono all’impegno chi per troppo tempo si è adagiato sugli allori. In Emilia-Romagna negli ultimi anni abbiamo preso provvedimenti importanti per l’Ambiente, basti pensare alla legge regionale sull’economia circolare, al Piano energetico, al Piano Aria e alla strategia di mitigazione climatica. Anche la nuova legge urbanistica, puntando al consumo di suolo zero, è un importante tassello di questa strategia. Ma si può fare di più e meglio. E, soprattutto, bisogna agire uniti, a tutti i livelli. Ora è tempo che anche la Regione dichiari l’emergenza climatica. Per questo ho sottoscritto la risoluzione, per impegnare la Giunta in questo senso”.
Il documento, che sarà discusso prossimamente in Aula, non attribuisce poteri eccezionali all’esecutivo regionale, ma lo impegna a rafforzare ulteriormente tutte le azioni volte a contrastare il cambiamento climatico “da considerare una priorità trasversale ai propri piani e programmi, alle politiche economiche e agli accordi da perseguire”.
La risoluzione chiede anche alla Giunta di “attivarsi affinché il Governo riveda la sua posizione e dichiari lo stato di emergenza ambientale e climatica del Paese, riconoscendo così l’esigenza di porre in essere tutte le azioni necessarie e non rinviabili volte a non compromettere il futuro delle nuove generazioni”.
A inizio giugno il Senato ha avuto una prima occasione di dichiarare l’emergenza climatica purtroppo la maggioranza composta da Lega e Movimento 5 stelle ha respinto questa richiesta. Un semplice nascondere la testa sotto la sabbia, dato che gli effetti dei cambiamenti climatici sono sotto gli occhi di tutti, anche a livello locale. Basti pensare ai nubifragi di maggio, con relative alluvioni, e alle grandinate primaverili ed estive che tanti danni hanno fatto alla nostra agricoltura. L’impegno dell’Emilia-Romagna c’è e sarà sempre maggiore. Ma per arrivare ad una vera economia circolare, garantendo il futuro del pianeta, il coinvolgimento attivo dello Stato è imprescindibile.