Cresce l’agricoltura al femminile in Emilia-Romagna. Oltre 80 mila gli occupati a fine 2017 con un aumento del 12,6% dell’occupazione tra le donne. Più donne anche tra le lavoratrici autonome. Le donne in agricoltura, come lavoratrici e imprenditrici, sono una grande risorsa, dimostrando una forte sensibilità e capacità di raccogliere le sfide e le opportunità aperte dal mercato

La fotografia di lavoro e imprese nel settore agroalimentare sul territorio in un convegno a Bologna in occasione dell’8 marzo. L’iniziativa organizzata da Regione e Associazione nazionale Donne dell’ortofrutta

Cresce l’agricoltura “al femminile” in Emilia-Romagna con un aumento del 12,6% di donne occupate nel settore nel 2017. Un risultato che supera il dato dell’occupazione maschile (+2%) e che contribuisce al raggiungimento di oltre 80mila persone che, con una crescita complessiva del 5% conferma la tendenza positiva degli anni precedenti. E la presenza femminile cresce anche tra le lavoratrici autonome che passa dal 22% nel 2010 al 30% nel 2017, mentre diminuisce fra i dipendenti passando nello stesso periodo dal 44% al 32%, una tendenza che trova riscontro nella diversificazione delle attività nelle aziende agricole, come agriturismo o fattorie didattiche, spesso guidate da donne. Resta comunque ancora più rilevante la componente maschile con il 68% dei lavoratori dipendenti e il 70% degli indipendenti. Un “ritorno alla terra”, che interessa anche le più giovani visto che in Emilia-Romagna si registra un aumento delle imprese femminili under 35 che passano dalle 418 del 2013 alle 511 dello scorso anno con un aumento dell’8% in un anno – contro il +7% della media italiana –   e del 22% in cinque anni contro il 4% del dato nazionale.

Le donne in agricoltura, come lavoratrici e imprenditrici, sono una grande risorsa, dimostrando una forte sensibilità e capacità di raccogliere le sfide e le opportunità aperte dal mercato. Lo dimostrano le circa 12mila aziende condotte da donne in regione, circa il 20% del totale, protagoniste in diverse settori come l’agricoltura 4.0, la ricerca agricola, l’innovazione di prodotto e con una presenza massiccia nelle attività multifunzionali più tipiche come gli agriturismi, dove si arriva quasi al 70%, e nelle fattorie didattiche. Perché le donne sanno vedere lontano. Il compito della Regione è quello di sostenere e promuovere l’agricoltura femminile con i fatti mettendo in campo risorse – sono quasi 58 i milioni messi fino ad ora a disposizione delle aziende “rosa”, pari al 26% di quanto erogato con il Psr – e iniziative per facilitare e valorizzare l’impegno delle donne in questo settore e rimuovere gli ostacoli, anche culturali, che ne impediscono una piena valorizzazione”.

L’impegno della Regione a sostegno dell’imprenditoria femminile. Sono circa 12.000 le aziende condotte da donne in regione, pari a circa il 20% del totale.  Nel territorio emiliano-romagnolo, ogni tre aziende agricole individuali il cui titolare è un uomo ce n’è una a conduzione femminile.  Per quanto riguarda gli aiuti, nel 2017 Agrea ha erogato contributi a circa 48mila beneficiari, per un importo complessivo di oltre 507 milioni di euro. Di questi l’80% è costituito da imprese individuali e fra queste il tasso di femminilità è del 26%.

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