Cooperative di comunità: c’è la legge regionale approvata all’unanimità

Nadia Rossi, relatrice di maggioranza: “Riconosciamo e sosteniamo queste realtà sociali ed imprenditoriali che sono occasione di rinascita per alcuni territori”

Le cooperative di comunità combattono lo spopolamento, il disagio sociale ed economico, rafforzano il sistema produttivo locale, contribuiscono alla tutela del territorio, valorizzano le risorse e le vocazioni territoriali, restituiscono la voglia e la speranza di costruire un futuro e dare una possibilità ad aree montane o ad aree urbane a rischio di impoverimento e degrado.

“Per questo come Regione Emilia-Romagna vogliamo sostenere l’espansione e il consolidamento di queste vere e proprie forme di cooperazione sociale nate nella nostra Regione negli anni ’90 e poi diffuse in tutta Italia” spiega Nadia Rossi, relatrice di maggioranza del testo approvato oggi all’unanimità in Aula, che continua “la legge regionale sulle cooperative di comunità ha questa finalità: riconoscere con finanziamenti messi a bando – già previsti 100 mila euro per il 2022 e fino a 200 mila per ogni annualità 2023 e 2024 grazie ad una variazione al bilancio – aggregazioni sociali ed imprenditoriali che a volte sono l’unica occasione per far rinascere un territorio e chi lo vive”.

Attualmente una quarantina di realtà in Regione “che ci auguriamo possano aumentare su impulso della legge” specifica Rossi, le Cooperative di Comunità hanno come caratteristica fondamentale quella di afferire ad una comunità territoriale di persone, ed a questa portare vantaggi in termini di servizi ed opportunità. “Durante il percorso di approvazione della legge ho avuto modo di visitare realtà romagnole ed emiliane e di confrontarmi con i portatori di interesse, in primis Legacoop e Confcooperative. Incontri fruttuosi che hanno prodotto significative variazioni rispetto alla bozza del progetto di legge ed occasioni preziose per svolgere al meglio la nostra attività di legislatori. Questa è quindi una legge che punta alla partecipazione e che a sua volta è frutto di un percorso partecipato dagli stakeholder regionali. Gli emendamenti che ho presentato e sono stati approvati vanno in questa direzione: penso all’inserimento, tra le attività di promozione da parte della Regione per le Cooperative di Comunità, anche di quelle di autoconsumo e autoproduzione energetica. Penso all’ampliamento della platea dei possibili soci di queste realtà ed al tema fondamentale, raccolto dalle osservazioni delle parti sociali, del sostegno alla formazione dei soci per l’accompagnamento e per le fasi di avviamento e consolidamento del progetto d’impresa. Infine, un emendamento che mi sta particolarmente a cuore: promuoviamo l’assegnazione dei beni confiscati alla criminalità organizzata e mafiosa alle Cooperative di Comunità, realizzando nel senso più concreto il riscatto di un territorio attraverso il riutilizzo sociale di ciò che era stato sottratto alla collettività”.

Non manca poi l’attenzione della Consigliera Rossi ad un altro tema sollevato dalle Cooperative esistenti: quello dei codici Ateco, nodo da sciogliere a livello nazionale ma che non farà da limite a queste realtà per partecipare ai bandi con risorse regionali. “All’inizio dell’iter legislativo ci è stato detto che la legge emiliano-romagnola aveva le potenzialità per essere la migliore d’Italia: abbiamo lavorato per essere all’altezza delle aspettative. Il dialogo con il mondo cooperativo, ricchezza del nostro territorio da Rimini a Piacenza, continuerà” conclude la relatrice di maggioranza.

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