Consiglieri regionali Pd chiedono più risorse per Ausl Romagna.
Ausl unica, progetto virtuoso va incentivato.
Ho sottoscritto, assieme ad altri consiglieri regionali del PD eletti nei collegi della Romagna, un’interrogazione presentata, come prima firmataria, dalla consigliera Lia Montalti, in cui, tra l’altro, si sollecitano risorse aggiuntive a sostegno alla prima fusione di aziende sanitarie in regione.
L’Ausl della Romagna, istituita con la Legge regionale 22 del 21/11/2013, è l’ente strumentale attraverso il quale la Regione assicura i livelli essenziali ed uniformi di assistenza nell’ambito territoriale della Romagna. Comprende otto distretti, 23 dipartimenti e sette presidi ospedalieri ed è stato il primo progetto di fusione, tra aziende sanitarie, portato a termine in regione. Indubbiamente costituisce un modello di riferimento per tutti i futuri percorsi di riorganizzazione delle Ausl dell’Emilia-Romagna e come progetto virtuoso va incentivato.
E’ quanto ribadito nell’interrogazione rivolta alla Giunta regionale in cui si chiede con quali modalità si stia valorizzando e sostenendo, anche con risorse aggiuntive sia economiche che di personale, questo primo innovativo progetto.
L’Ausl di Romagna nasce come progetto di forte innovazione organizzativa e gestionale nell’ambito del Sistema sanitario regionale, fondato sui principi di universalità, equità e solidarietà e finalizzato al continuo miglioramento dell’offerta sanitaria pubblica secondo i criteri dell’integrazione, dell’accesso alle alte specializzazioni, della qualità e della prossimità.
Oltre alla volontà di perseguire opportune razionalizzazioni della spesa, si pone come obiettivo principale l’erogazione di servizi sanitari di alto livello qualitativo e quantitativo per i cittadini. Tali obiettivi sono stati esplicitati con l’approvazione, da parte della Conferenza Territoriale Sociale e Sanitaria delle “Linee di indirizzo per la riorganizzazione ospedaliera”. Di qui la richiesta di incentivare anche con risorse regionali aggiuntive il progetto ‘virtuoso’ che è stato avviato anche con il presupposto di ridurre i costi amministrativi al fine di reinvestirli nei servizi del territorio.
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