Bilancio di genere della Regione, strumento per i Comuni nella lotta alle discriminazioni
Nel 2016 circa 786 milioni per azioni di contrasto. Tassello importante del nostro lavoro, attivando i territori.
Circa 786 milioni di euro nel 2016 impegnati per lavoro, welfare, partecipazione femminile alla vita pubblica, salute, promozione di una cultura di genere e contrasto alla violenza sulle donne. E’, in cifre, il secondo bilancio di genere per la Regione Emilia-Romagna. Interessa quasi 2,3 milioni di donne residenti e fotografa l’impatto delle politiche pubbliche perseguendo obiettivi di equità, efficienza, trasparenza e partecipazione. La Regione Emilia-Romagna si è impegnata alla sua redazione con la Legge quadro per la parità e contro le discriminazioni di genere. Il bilancio riassume le azioni e le risorse che la Regione ha messo in campo per affermare la parità di genere con 108 milioni di euro per azioni dirette e 678 milioni per azioni indirette (786 milioni circa il totale) nelle macro aree in cui si possono riassumere le politiche regionali che direttamente o indirettamente hanno significative ricadute sulla vita delle donne. Col secondo Bilancio di genere, si conclude un ciclo triennale di monitoraggio delle azioni, con un ulteriore passo avanti nel percorso teso a diffondere in tutte le articolazioni dell’amministrazione regionale una sempre maggiore sensibilizzazione rispetto al tema della parità e del contrasto alle discriminazioni di genere.
Una regione al femminile
L’Emilia-Romagna registra un tasso di occupazione femminile tra i più alti del Paese: nella fascia di età 20-64 anni, nel 2016, ha raggiunto il 66,2%. Complessivamente, l’occupazione femminile in regione ha fatto registrare nel terzo trimestre 2017 il secondo più alto tasso di incremento nel Paese, dopo il Trentino Alto Adige. L’incidenza del lavoro a tempo determinato (nel 2015) è del 15,2% per le donne e del 14,6% per gli uomini (fonte Istat). Le imprese gestite da donne sono oltre 85 mila (21% del totale, fonte Unioncamere 2017). La speranza di vita alla nascita in Emilia-Romagna è dell’85,6% per le donne e dell’81,2% per gli uomini (fonte Istat). La differenza media salariale delle donne rispetto agli uomini è del 45% (fonte It Silc). Questi sono i dati da cui la Regione è partita per definire le azioni del bilancio di genere.