Azioni a contrasto del randagismo felino: depositata la risoluzione per ampliare la rete di “gattili” e oasi feline nei vari territori e aiutare le famiglie in difficoltà economica a sostenere la sterilizzazione dei propri animali.

Così come avvenuto per i cani, è importante che in futuro si metta in campo un’azione integrata per contenere il fenomeno del randagismo felino. Due gli strumenti che la Regione può mettere in campo: da una parte supportare economicamente i proprietari di gatti affinché possano sterilizzare i propri animali, dall’altra pianificare la realizzazione di nuove strutture dedicate al ricovero dei felini, venendo così incontro alle richieste delle associazioni e di tanti Comuni. Nella provincia di Rimini ad esempio le associazioni animaliste hanno avviato nei mesi scorsi una raccolta firme per chiedere la realizzazione di una struttura dove poter ospitare gatti adulti con attitudine domestica rimasti soli, gatti incidentati non più in grado di essere rimessi in libertà o abbandonati.

Ho depositato questa mattina una risoluzione a favore del contenimento del randagismo felino, sulla scorta di quanto già fatto con risultati positivi per i cani. Le azioni di contenimento del randagismo infatti sono state avviate nella nostra regione in maniera sistematica, oltre vent’anni fa con la Legge regionale n. 27 del 2000. Attraverso una serie di interventi, pianificati in stretta collaborazione con territori e associazioni, il fenomeno è stato quasi definitivamente debellato.

Un’azione puntuale e strutturale che ha dato i suoi frutti e che ora deve essere estesa in maniera compiuta anche ai gatti. A partire dal favorire la sterilizzazione, strumento di fondamentale importanza anche per arginare l’abbandono degli animali casalinghi, fenomeno che si acuisce nel periodo estivo (80mila i gatti abbandonati in Italia nel 2018 secondo i dati della Lav). Attualmente la normativa regionale prevede interventi di sterilizzazione solo per i gatti che vivono in libertà nelle colonie feline, fermo restando che gli aspetti sanitari sono e rimangono di stretta competenza delle varie Ausl. Nella risoluzione che ho presentato oggi chiedo che sia estesa la gratuità della sterilizzazione anche le famiglie in condizioni di fragilità economica, per le quali anche un intervento di questo tipo possa rappresentare un costo difficile da sostenere.

Con sempre maggiore insistenza, inoltre, si fanno strada richieste specifiche da parte di numerosi comuni, supportati dalle associazioni ambientaliste, per implementare le strutture di ricovero presenti sui territori, sia gattili (cioè strutture coperte per i cuccioli in attesa di adozione o per gli animali più deboli) sia oasi feline, cioè terreni recintati per accogliere in particolare i gatti che essendo stati abituati a vivere in casa hanno maggiori difficoltà ad affrontare la vita in libertà nelle colonie feline.

Credo sia utile predisporre un piano per la realizzazione e la manutenzione straordinaria per le strutture temporanee riservate ai gatti da avviare in stretta collaborazione con Comuni”.

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