Approvata la nuova legge regionale sullo sport
Centralità alla promozione della pratica sportiva a tutti i livelli.
Con 370mila iscritti a federazioni sportive, 870mila iscritti ad enti di promozione sportiva e circa 3 milioni di praticanti, la Regione Emilia-Romagna si colloca al di sopra della media nazionale per la pratica sportiva.
Siamo la terra del wellness e dei motori, siamo una terra di grandi atleti ma anche di una pratica sportiva diffusa. Negli ultimi anni, grazie anche a una forte volontà politica, lo sport è tornato al centro delle politiche della nostra Regione. Da oggi la nuova legge regionale sullo sport, riunisce le precedenti norme dedicate alla promozione dell’attività sportiva e all’impiantistica, introducendo alcune innovazioni.
La legge punta al coinvolgimento delle scuole, favorisce l’accessibilità agli impianti e alla pratica sportiva per disabili e persone in condizione di fragilità e sostiene con fondi ad hoc e nuovi strumenti la manutenzione dell’impiantistica sportiva. Previsto anche un alleggerimento burocratico per le organizzazioni sportive che intendono fare richiesta di contributo regionale per le loro attività, senza rinunciare a regole chiare e trasparenti per l’affidamento della gestione degli impianti. Non viene tralasciato il tema del doping e delle misure per contrastarlo. Un’attenzione specifica è inoltre dedicata agli eventi sportivi capaci di richiamare l’attenzione dei media e del grande pubblico realizzando esternalità positive per l’economia e il turismo locale.
Fondamentale è anche la promozione della parità di genere nelle attività sportive e motorie; in legge viene richiamata la Carta Europea dei Diritti delle Donne nello Sport. La prima regola dello sport è libertà di accesso. E per continuare a valorizzare i progetti di integrazione che la nostra Regione mette in campo nelle politiche sociali e sanitarie, non si può prescindere quindi dall’accessibilità di disabili e di persone in condizione di fragilità alla pratica sportiva.
La nuova disciplina regionale è frutto di un’ampia condivisione di punti di vista e di obiettivi. Vi hanno contribuito amministratori locali e operatori del mondo dello sport. Con un approccio a trecentosessanta gradi sono riconosciute le finalità della prevenzione e della promozione del benessere psico-fisico, quelle ricreative e sociali dell’attività fisico-motoria e sono veicolati valori e principi universali.