Alta velocità, un’urgenza non più rimandabile

Nadia Rossi, vice presidente della Commissione Mobilità in Regione: “I fondi ci sono. In Romagna siamo pronti ad aprire i cantieri”

“Ecco dove si viaggia più lenti di 50 anni fa” titola un pezzo di Repubblica pubblicato oggi. Tratta della lentezza di alcuni treni e di alcune tratte ferroviarie in Italia, e il primo esempio riportato è quello della Bologna-Rimini. Ci vuole almeno un’ora e mezza con il regionale per compiere il tragitto, frequentato ogni giorno da migliaia studenti, pendolari, turisti che vanno e vengono dalla Riviera.

Credo che la tecnologia che ha accelerato incredibilmente i trasporti debba necessariamente interessare anche il nostro territorio. Perché le risorse del PNRR e le idee ci sono per l’adeguamento agli standard dell’alta velocità e alta capacità nelle linee ferroviarie romagnole. Sia in termini di flusso di persone, sia di merci, l’alta velocità sulla linea Adriatica Bologna-Taranto non è più procrastinabile. E la velocizzazione della Ravenna-Rimini, anche considerati significativi investimenti sul porto di Ravenna, è un progetto che interessa tutta la linea a partire dai due Comuni, la Regione Emilia-Romagna e il Ministero e penso vada portato avanti con determinazione e tempistiche adeguate.

In Emilia-Romagna, con il Piano Regionale Infrastrutture e Trasporti approvato a fine 2021, il principale documento che da qui al 2025 indica le priorità a livello emiliano-romagnolo, stabiliamo che 3,6 miliardi di euro sia investiti per tracciare una mobilità sempre più sostenibile. Abbiamo il proposito di portare il 50% dei viaggiatori e il 30% delle merci sul ferro. Penso quindi che la rete lungo cui far spostare gli uni e le altre debba essere all’altezza dell’obiettivo.

Il PNRR, a livello generale, destina 25 miliardi nello sviluppo delle linee ad alta velocità/alta capacità oltre a 5,45 miliardi al potenziamento delle reti regionali e all’elettrificazione delle stesse. Ed è notizia di qualche giorno fa il via libera del Ministero al progetto di RFI per ridurre di un’ora il tempo di percorrenza della tratta Bologna-Bari della linea adriatica. Bene, ma bisogna fare di più. La questione trasporti è molto più che locale e anche da Vicepresidente della Commissione regionale Mobilità, mi rendo conto di come le infrastrutture siano un tema di portata sempre più ampia. Per questo è necessario che in Parlamento siedano persone che da un lato vedono l’interesse generale e dall’altro riescono a inserirvi anche una visione locale: per lavorare per il territorio e far atterrare i finanziamenti in tempi brevi sui progetti già pronti. Penso alle proposte di Andrea Gnassi, candidato alla Camera il prossimo 25 settembre: in Romagna siamo già pronti ad aprire i cantieri.

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