Cultura, Nadia Rossi replica a Montevecchi sul Santarcangelo Festival
Fa sorridere leggere le dichiarazioni di Montevecchi su Santarcangelo Festival. In questi anni non ha fatto altro che promuovere interrogazioni per oscurare, censurare, limitare l’esercizio dei diritti e delle libertà che non fossero consone alla sua idea di mondo.
Ricordo al collega che la cultura è di tutti, è aperta, rompe gli schemi e a Santarcangelo nello specifico lo fa da oltre cinquant’anni: parliamo di uno dei più importanti festival italiani dedicati al teatro contemporaneo, alla danza e alle arti performative, nonché il più antico e longevo, fondato nel 1971. In queste settimane sul nostro territorio, come ogni anno, sono arrivate migliaia di persone da ogni parte del mondo e si è respirata un’aria internazionale, una commistione di lingue, una contaminazione di culture: la nostra terra è questo da sempre, non ha mai avuto paura del diverso e continuerà a non averne. È la terra dell’accoglienza, del turismo che è anche culturale e dovrà esserlo sempre di più, delle possibilità.
Se il consigliere Montevecchi non ama questa offerta culturale può andare ad attingere alle tante altre attrazioni che la nostra Riviera mette a disposizione durante tutto l’anno e in particolare nel periodo estivo. Sono certa saprà trovare qualcosa di suo gradimento, lasciando agli altri la libertà di partecipare ad eventi di espressione artistica come Santarcangelo Festival. La chiusura mentale, le idee conservatrici, l’attacco continuo al diverso, quando entrano nell’amministrazione della cosa pubblica, possono diventare pericolosi. Ma lo dico al collega: in questa Regione la libertà avrà sempre la meglio.