Emilia-Romagna, apprendistato stagionale per minori. Via libera all’unanimità dei presenti alla risoluzione presentata dalla Consigliera Nadia Rossi che chiede di attivarsi a livello nazionale e garantire la possibilità di utilizzare questo strumento
“Garantire la possibilità di continuare a considerare “coerente” l’esperienza lavorativa con contratto di apprendistato stagionale, anche in settori diversi da quello del percorso scolastico frequentato, vista l’importanza che i giovani possano acquisire, attraverso questa esperienza formativa, competenze trasversali, organizzative e relazionali”. È questo l’impegno della risoluzione presentata dalla consigliera Nadia Rossi ed approvata all’unanimità dei presenti in Commissione Cultura, Scuola, Formazione, Lavoro, Sport e Legalità
dell’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna. “Nella nostra Regione già dal 2016 con l’impulso di un emendamento a mia prima firma alla legge comunitaria e conseguente delibera di giunta avevamo provveduto a inquadrare lo strumento dell’apprendistato stagionale, per permettere ai giovani di accedere ad opportunità lavorative durante il periodo di sospensione delle attività didattiche a prescindere dal percorso scolastico e formativo che stavano compiendo, e di farlo nella piena legalità, in sicurezza e con ogni tutela. Di recente una nota dell’Ispettorato nazionale del lavoro sembra mettere in dubbio questa possibilità, prevedendo che sia possibile stipulare l’apprendistato di primo livello solo se c’è una stretta correlazione tra percorso di istruzione e attività lavorativa. Una puntualizzazione che quindi sembra limitare considerevolmente l’utilizzo di questo strumento, privando tanti giovani della possibilità di accedere in modo sicuro al mondo del lavoro, soprattutto in Riviera romagnola, dove il turismo è il settore trainante e fare la stagione è tradizione” commenta Rossi. “Con questo atto chiediamo in maniera politicamente trasversale che la questione sia affrontata con urgenza a livello nazionale e in tutte le sedi opportune, dalla Conferenza delle Regioni all’Ispettorato nazionale del Lavoro, bussando anche alla porta della Ministra Calderone al Ministero del Lavoro. È una battaglia nell’interesse dei giovani e in Emilia-Romagna continueremo a portarla avanti” conclude Rossi.