Apprendistato stagionale per minori, Nadia Rossi (Pd) porta la questione in consiglio regionale
Consenso trasversale dei gruppi politici per la richiesta di attivarsi a livello nazionale e garantire la possibilità di utilizzare questo strumento
“Garantire la possibilità di continuare a considerare “coerente” l’esperienza lavorativa con contratto di apprendistato stagionale, anche in settori diversi da quello del percorso scolastico frequentato, vista l’importanza che i giovani possano acquisire, attraverso questa esperienza formativa, competenze trasversali, organizzative e relazionali”. È questo l’impegno centrale dell’atto depositato in Consiglio regionale da Nadia Rossi, da anni impegnata sul tema del lavoro stagionale per i ragazzi e le ragazze tra i 16 e i 18 anni.
“In Emilia-Romagna già dal 2016 con un emendamento a mia prima firma alla legge comunitaria e con successiva delibera di giunta avevamo provveduto a inquadrare lo strumento dell’apprendistato stagionale, per permettere ai giovani di accedere ad opportunità lavorative durante il periodo di sospensione delle attività didattiche a prescindere dal percorso scolastico e formativo che stavano compiendo, e di farlo nella piena legalità, in sicurezza e con ogni tutela. Ora una nota dell’Ispettorato nazionale del lavoro sembra mettere in dubbio questa possibilità, prevedendo che sia possibile stipulare l’apprendistato di primo livello solo se c’è una stretta correlazione tra percorso di istruzione e attività lavorativa. Una puntualizzazione che quindi sembra escludere tutte quelle ragazze e ragazzi che assolvono già l’obbligo formativo nella scuola, ad esempio nei licei. E che priva di uno strumento giuridico certo e di una possibilità di accesso sicuro al mondo del lavoro tanti giovani, soprattutto in Riviera romagnola, dove fare la stagione è tradizione e dove il comparto turistico ricopre una fetta di PIL a doppia cifra e sempre in aumento” commenta Rossi. L’atto è stato firmato dalla maggioranza delle parti politiche presenti in Consiglio regionale, “a dimostrazione dell’importanza trasversale di questo tema sul nostro territorio e a livello nazionale, dove mi auguro possa essere affrontato con urgenza – magari come caso di scuola – e in tutte le sedi opportune, dalla Conferenza delle Regioni all’Ispettorato nazionale del Lavoro, bussando anche alla porta della Ministra Calderone al Ministero del Lavoro. È una battaglia nell’interesse dei giovani che continueremo a portare avanti” conclude Rossi.