Nadia Rossi a Mimma Spinelli: c’è poco da festeggiare un anno di Governo Meloni, state collezionando fallimenti sulla pelle degli italiani

Dall’alluvione in Romagna al caro vita e benzina, la destra rispetti i cittadini

La senatrice Domenica Spinelli ha un bel coraggio. Ci vuole stomaco ad annunciare un “pronti a far festa” per celebrare un anno dalla vittoria di Fratelli d’Italia alle politiche, quando l’operato del Governo sta mettendo in fila un ritardo dopo l’altro, un fallimento dopo l’altro.

Basta guardare al tema alluvione: sono passati quattro mesi dal dramma che ha colpito la Romagna, la provincia di Rimini compresa, e dopo grandi ritardi nella nomina del Commissario alla ricostruzione ancora non sono arrivati i fondi per sostenere la ricostruzione, le famiglie, le imprese, il tessuto economico e sociale della nostra terra, che è motore pulsante per tutto il Paese. Anzi, sembra ci sia un’azione di boicottaggio da parte della maggioranza di destra, una strumentalizzazione del dramma per scopi elettorali e politici, come se si scommettesse sulla disfatta dell’Emilia-Romagna. Ma le cose che non vanno nella giusta direzione sono tante e vanno oltre l’alluvione. C’è il costo della vita alle stelle – altro che “i poveri mangiano meglio” – la benzina a due euro al litro – e non bisogna andare tanto indietro nel tempo per ritrovare il video della leader di Fratelli d’Italia che annuncia tagli alle accise qualora fosse arrivata a governare… come si cambia – c’è il sistema di accoglienza degli immigrati allo sbando, ci sono i  Comuni lasciati soli, gli sbarchi più che raddoppiati da quando è al governo Giorgia Meloni. C’è stato il taglio del reddito di cittadinanza senza proposte alternative, c’è la resistenza delle destre alla proposta di legge sul salario minimo. E questi sono fatti, sotto gli occhi di tutti.

Un conto è stare all’opposizione e urlare e sbraitare, un conto è governare. Peccato che ricada tutto sulla pelle degli italiani, dei romagnoli. Cara Mimma, c’è poco da festeggiare. C’è da rispettare i cittadini, tutti, quelli che vi hanno votato e quelli che non lo hanno fatto. E c’è da sostenere la ripartenza della Romagna e del paese, con urgenza.

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