“Alluvione in Emilia-Romagna: Il Governo deve agire”
Ad eventi eccezionali devono corrispondere risposte eccezionali
L’alluvione è stata un evento di portata eccezionale, mai riscontrato in passato, con 23 corsi d’acqua esondati, 541 kmq di aree completamente allagate (come 8000 campi da calcio), 1047 frane censite. Serviranno quasi 9 miliardi di euro per ripristinare i danni. Una cifra enorme, che evidentemente non può gravare sulle sole spalle di comuni e Regione, che si stanno facendo in quattro in prima linea da inizio emergenza. Questo è il momento di superare la gestione emergenziale e per farlo serve un decreto che definisca risorse chiare, tempi rapidi e modalità lineari di attuazione della ricostruzione.
Come consiglieri regionali dell’Emilia-Romagna in rappresentanza delle nostre comunità chiediamo al Governo di agire, dare delle risposte, dimostrare di avere compreso la tragedia che stanno vivendo le famiglie che hanno perso tutto, le imprese gravemente colpite, le istituzioni locali e i sindaci, che in maniera infaticabile stanno lavorando giorno e notte per il territorio. Non chiediamo nulla che non sia dovuto a cittadini e imprese che pagano le proprie tasse e che negli anni hanno sempre contribuito in maniera solidale, come è proprio di un Paese civile e unito, a tutte le opere di ricostruzione post catastrofi naturali. Chiediamo rispetto per i cittadini. Il temporeggiare del Governo sembra invece non rispettare la dignità degli emiliano-romagnoli, squalificando il dibattito pubblico e la delicatezza della situazione: sulla loro pelle temiamo che ci sia chi sta solo pensando a costruire una campagna elettorale anticipata.
Ci rivolgiamo direttamente alla Presidente del Consiglio Giorgia Meloni: dopo le passerelle è il tempo del lavoro e della responsabilità. Dietro i ritardi, gli attacchi indegni sui social fatti da esponenti del governo e dei partiti di maggioranza e le uscite infelici di ministri e vice-ministri a cui sfugge il senso delle istituzioni e della fiducia tra istituzioni, non c’è più spazio per la demagogia. Gli emiliano-romagnoli sono abituati alla concretezza, ai fatti. Qui ci si tira su le maniche e si lavora: ora deve esserci spazio solo per ridare una vita serena ai cittadini e alle imprese dell’Emilia-Romagna.