Green Pass, Nadia Rossi (Pd): “Urgente regolarizzare i rapporti tra Italia e San Marino in termini di sicurezza sanitaria: a partire dal riconoscimento del vaccino Sputnik”
L’introduzione del green pass obbligatorio dal 6 agosto per accedere a numerose attività e spostamenti, crea uno specifico problema soprattutto per la Romagna. “Attualmente – spiega la consigliera regionale riminese Nadia Rossi – il certificato verde può essere rilasciato solo a chi è recentemente guarito dal Covid oppure a chi si è sottoposto alla vaccinazione con Pfizer/BioNtech, Astrazeneca, Moderna e Janssen. Chi ha ricevuto la vaccinazione con Sptutnik, che è largamente utilizzato in Paesi quali la Repubblica di San Marino, Russia, Ungheria, non può avere il green pass”.
“Un problema per la nostra zona – è l’allarme di Rossi – considerato che gli spostamenti tra i due confini sono frequentissimi e che San Marino e la Romagna sono comunità che si integrano una con l’altra da ogni punto di vista, lavorativo, familiare, economico. Per questo da tempo auspico accordi per regolarizzare e dare chiarezza a quello che succede tra Italia ed il Titano in termini di sicurezza sanitaria. Ma questo non è l’unico problema causato dall’incertezza sul riconoscimento della vaccinazione Sputnik: come segnalato dagli operatori della Riviera romagnola, è forte anche la preoccupazione per il mancato arrivo dei turisti russi e le dirette conseguenze economiche che vi saranno, dopo un periodo già fortemente provato dalle lunghe chiusure”.
“Ho quindi presentato una interrogazione alla Regione per sapere se intenda intervenire presso il Governo per risolvere il problema. Sono certa che l’Assessore Donini, che aveva già note queste problematiche ed era già attivo sul tema del riconoscimento del green pass ai cittadini sammarinesi, continuerà a confrontarsi con gli organi competenti, il Ministero della Sanità e l’Unione Europea in primis, per uscire da questa impasse. Soluzione che potrà arrivare accelerando la procedura di approvazione da parte dell’EMA nei confronti del vaccino Sputnik oppure – spiega la consigliera regionale – procedendo al suo riconoscimento da parte dell’Italia, così come previsto dalla clausola straordinaria del regolamento, valutando l’opportunità nella fase transitoria di concedere il green pass, quando sia documentata l’efficacia sierologica della somministrazione del vaccino e consentendo quindi anche ai cittadini vaccinati con Sputnik di poter utilizzare il certificato. E tornare a spostarsi, lavorare, vivere” conclude Rossi.