Festeggerò l’approvazione della Legge contro le discriminazioni e le violenze determinate dall’orientamento sessuale o dall’identità di genere partecipando oggi al Rimini Summer Pride.
Grande plauso per l’approvazione della Legge regionale contro le discriminazioni e le violenze determinate dall’orientamento sessuale o dall’identità di genere. Una legge regionale importante a tutela delle persone della comunità LGBTQI che, pur non avendo competenze penali che sono di competenza dello Stato, ha però l’ambizione di contribuire a rendere il contesto culturale e sociale nei confronti delle persone LGBTI sempre più inclusivo, superando forme di pregiudizio stigmatizzanti francamente inaccettabili. Secondo la “Rainbow Map” del 2019 realizzata da ILGA – Europe, che sottolinea il livello di rispetto e di tutela dei diritti delle persone LGBTI in Europa, l’Italia è 34esima su 49 Paesi presi in esame, perdendo due posizioni dal 2018. Una situazione grave su cui la Regione Emilia- Romagna deve intervenire, considerando che solo pochi giorni fa c’è stato un attacco omofobico contro un ragazzo proprio nella nostra regione, ad Ozzano, seguita da un grave episodio intimidatorio nelle nostre zone.
Tanta strada ne resta da fare sul piano dei diritti sociali e civili delle persone, delle famiglie e delle Comunità. In un dibattito pubblico sempre più aggressivo e polarizzato, dove il linguaggio d’istigazione all’odio viene sdoganato dalle massime cariche dello Stato con manciate di volgare sessismo travestito da acume politico, con accostamenti beceri di inchieste giudiziarie ancora in via di svolgimento per colpire le persone omosessuali e intere comunità, insomma … un contesto difficile e a tratti intimidatori.
Questa legge continua l’azione della Regione Emilia-Romagna che è stata sempre ispirata e promossa in coerenza con i principi antidiscriminatori, di uguaglianza sostanziale e garanzia dei diritti inviolabili dell’uomo per prevenire ogni tipo di violenza e discriminazione in quanto lesiva della libertà, della dignità, dell’inviolabilità della persona, come recita la legge per la parità e contro le discriminazioni di genere n. 6 del 2014.
La discussione avvenuta in aula ha visto l’opposizione delle destre condannare l’operato della maggioranza sottolineando che i diritti della comunità LGBTQ non dovrebbero essere una priorità della Regione Emilia- Romagna. Questa posizione chiaramente omofobica e retrograda, che si è tradotta in un surreale ostruzionismo, ha tenuto in ostaggio l’intera Assemblea legislativa della RER per 3 giorni senza alcuna sosta.
Condanno con veemenza le argomentazioni usate dal centro destra per opporsi a questa legge. Usare questa legge per scopi propagandistici vantando apertamente posizioni omofobi in un contesto istituzionale, come quello dell’assemblea legislativa, è inaccettabile. La campagna contro i diritti delle persone omosessuali, brandendo il vessillo della famiglia naturale (come se qualcuno fosse contro la famiglia) e quindi confondendo i piani dei diritti individuali e collettivi, rappresenta un attacco allo Stato laico, al diritto di famiglia e di fatto un attacco al sistema pubblico di protezione sociale.”
L’approvazione di questa legge è un passo significativo della Regione Emilia- Romagna per la tutela delle persone contro le discriminazioni basate sull’identità di genere e l’orientamento sessuale. Festeggerò questo traguardo e la compattezza mostrata da tutti i gruppi di maggioranza nella maratona alla quale siamo stati costretti dalle destre nel mio territorio, partecipando in prima fila al Rimini Summer Pride che si svolgerà oggi pomeriggio.