Variante Statale 16 Adriatica: la Regione in pressing sul Governo.
Opera discussa e attesa da venti anni, lo stop del Ministero costringerebbe il territorio ad aspettare ancora troppo tempo.
La variante della strada statale 16 Adriatica è un’opera fondamentale per l’area riminese sia dal punto di vista economico sia ambientale. Lo stop imposto dal Ministero costringerà ad attendere ancora anni per un’infrastruttura di cui il territorio ha bisogno. Sono intervenuta questa mattina in Aula a seguito della bocciatura da parte del Ministero dell’Ambiente della richiesta di proroga della Valutazione di Impatto Ambientale alla variante della Statale 16 tra Bellaria e Misano.
Ho presentato insieme al collega Pruccoli un’interrogazione urgente alla Giunta, discussa nella prima seduta utile dell’Assemblea Legislativa. Ho ripercorso tutte le tappe della vicenda. Il Ministero aveva espresso parere favorevole alla VIA per la variante nel 2013. Successivamente ad Anas erano serviti più di tre anni per la redazione e approvazione del progetto e già nel corso dell’ampliamento della A14 erano state realizzate alcune infrastrutture a servizio. Allo scadere dei termini di durata della VIA nel 2018 era stata inoltrata la richiesta di proroga, ma la recente e sorprendente bocciatura ha riaperto la Conferenza dei Servizi. Uno stop che rischia di far tramontare definitivamente la realizzazione dell’opera.
Il Ministero dell’Ambiente come motivazione allo stop ha addotto il peggioramento della qualità dell’aria, ma sembra davvero implausibile che un’infrastruttura attesa da almeno 20 anni per ridurre le distanze tra i territori e velocizzare i tempi di percorrenza di alcune tratte possa concorrere a un peggioramento delle emissioni. Questo denota come ci sia uno scollamento tra Roma e la realtà dei territori. Ecco perché pensiamo che la Regione debba sollecitare il Governo e attivarsi anche in seda di conferenza Stato-Regione per non bloccare l’opera e rivedere l’iter dall’inizio. Il Sottosegretario Manghi, che ringrazio per la risposta che ci ha dato in aula, è dello stesso avviso e ha assicurato che per questa infrastruttura discussa da oltre venti anni in un’area a vocazione turistica, la nostra Regione chiederà la massima attenzione del governo.
Il governo giallo-verde è ambiguo in tema di infrastrutture che servono ai territori nei quali lo spostamento di merci e persone è necessario per lo sviluppo economico. A Bologna ha bloccato il passante, sulla Cispadana non prende una posizione definitiva, non parliamo della TAV. Sembra che ministri e parlamentari leghisti e pentastellati non abbiano bisogno di spostarsi e di viaggiare.