Troppi casi di morbillo nel riminese. Fenomeno da non sottovalutare. Al fianco dell’on. Di Maio per promuovere un piano urgente di sensibilizzazione sui vaccini.

 

L’allerta morbillo resta alta nel riminese ed è un fenomeno da non prendere sottogamba. Non amo usare toni allarmistici, ma la correlazione tra l’aumento di casi di morbillo e la scelta di non sottoporre i bambini alle vaccinazioni deve preoccupare e farci riflettere. Le mirabolanti e fanatiche campagne no-vax non possono incidere in maniera così pericolosa sulla salute delle persone, dal morbillo fino alla prevenzione dei tumori. A Rimini, provincia che storicamente registrava un tasso di vaccinazione più basso della media regionale, sono stati fatti passi avanti grazie agli obblighi introdotti dalla nostra Regione e dalla Legge Lorenzin; i casi recenti però dimostrano che non si può abbassare la guardia rispetto alle insidie della propaganda no-vax. Un ripudio delle evidenze scientifiche che pare abbia portato addirittura al calo delle vaccinazioni per il Papilloma Virus, l’unico vaccino che consente di scongiurare il rischio di sviluppare un tumore all’utero. Sposo quindi in pieno la posizione del deputato PD Marco Di Maio, per chiedere al ministro della Salute Giulia Grillo un piano nazionale urgente di sensibilizzazione sul tema vaccini. Il governo deve decidere se stare dalla parte della scienza e del progresso o da quella degli stregoni e delle superstizioni.

 

 

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