Finché ci sono bagnanti sulle spiagge è doveroso che il salvataggio sia garantito.
Il servizio di salvataggio in mare non può interrompersi tassativamente dopo il secondo fine settimana di settembre. Regione e categorie intavolino un confronto per far si che i disagi avvenuti nelle spiagge riminesi non si ripetano e venga garantito un servizio di salvamento adeguato a tutela di chi frequenta le spiagge nella bassa stagione. Ho presentato un’interrogazione in merito.
Le abitudini delle famiglie sono molto cambiate e non lo si scopre ora, inoltre grazie all’aumento degli eventi di richiamo, alla possibilità di fare vacanze ad un costo minore non sono pochi coloro che vengono in riviera in bassa stagione, in particolare proprio le famiglie o i gruppi organizzati, ma anche anziani che praticano le cure termali. Come è noto, tuttavia, in quel periodo i Comuni e i titolari degli stabilimenti balneari non sono tenuti ad assicurare il servizio di salvamento, reso obbligatorio dall’ordinanza 1/2018 dall’ultimo fine settimana di maggio al secondo fine settimana di settembre.
È superfluo ribadire come la presenza del salvataggio costituisca un servizio importante ed essenziale a tutela dell’incolumità e della sicurezza di tutte le persone che frequentano le nostre spiagge. In alcune realtà della nostra Regione ci si è già organizzati per far sì che il servizio non venga meno, magari con un servizio ridotto ma puntuale ad esempio con una torretta di salvamento adibita al controllo di più stabilimenti nelle zone più frequentate. Una soluzione di buon senso che però non in tutte le località pare essere applicabile, sia per un problema di gestione oltre che di costi.
Ho avuto modo di confrontarmi con alcuni rappresentanti degli operatori balneari anche del riminese e credo sia importante arrivare ad una sintesi tra le varie posizioni. Una soluzione ad esempio potrebbe essere quella di far coincidere il servizio almeno fino all’inizio dell’anno scolastico. Con la mia interrogazione chiedo alla Regione di attivarsi per promuovere un confronto con le categorie coinvolte e concordare un servizio adeguato con le presenze sulle spiagge.
Leggi l’interrogazione: