Presentato a Coriano (Rn), il rapporto 2018 sull’economia dell’Emilia-Romagna.

Presentato a Coriano (Rn), nella Comunità di San Patrignano, il consuntivo realizzato da Unioncamere e Regione col contributo di Aster ed Ervet, con le stime di Prometeia.
Rapporto 2018 sull’economia dell’Emilia-Romagna. Ancora prima regione italiana per crescita: a fine anno Pil +1,4% e disoccupazione al 5,9%. Nei primi nove mesi +2,2% la produzione industriale, +5,2% l’export manifatturiero e un ulteriore balzo del 4% del turismo. Oltre 2 milioni gli occupati: tasso di occupazione quasi al 70%, quello femminile (62,7%) tra i più alti d’Italia. E continua ad attrarre nuovi investimenti anche dall’estero.
L’Emilia-Romagna continua a correre veloce e si prepara a chiudere il 2018 con un +1,4% di Pil, prima regione per crescita, e la disoccupazione al 5,9%.
Un ritmo che visto ulteriore conferma nell’andamento dei primi nove mesi dell’anno, nei quali la produzione industriale ha fatto registrare un +2,2% e l’export un +5,2%, con i 20 miliardi di saldo commerciale valore più alto di sempre. Il manifatturiero è arrivato al quindicesimo trimestre di crescita, il comparto turistico cresce di oltre il 4%, con 56 milioni di presenze, rispetto ai numeri record del 2017, in aumento anche i trasporti. Tengono le costruzioni, in particolare le imprese di piccola e media dimensione, il sistema creditizio ha ripreso a prestare denaro alle aziende.
Gli occupati hanno superato quota 2 milioni, 46mila unità in più nel terzo trimestre dell’anno rispetto allo stesso periodo del 2017, con un tasso di occupazione vicino al 70% e quello femminile quasi al 63%, tra i più alti in Italia. In calo del 50% le ore di cassa integrazione autorizzata nei primi dieci mesi del 2018.
Un ritmo che l’Emilia-Romagna terrà anche nel 2019, con un +1,2% di Pil e la disoccupazione in calo ulteriore al 5,7%.
Numeri in controtendenza rispetto al rallentamento congiunturale registrato a livello nazionale, con alcuni segnali di decelerazione, comunque da non sottovalutare, che si avvertono tra le imprese manifatturiere più piccole e quelle artigiane, mentre fatica ancora il settore del commercio, stretto tra la mancata ripresa della domanda interna e la crescita dell’e-commerce.
Sono i dati e le stime (di Prometeia) che si ricavano dal Rapporto 2018 sull’economia regionale dell’Emilia-Romagna, con un focus su Economia e innovazione sociale, realizzato in collaborazione tra Unioncamere e Regione con il contributo di Aster ed Ervet e con le stime di Prometeia, presentato oggi a Coriano (Rn), nella Comunità di San Patrignano.

Mentre il Paese rallenta, l’Emilia-Romagna non smette di crescere, così come sta facendo ormai da quattro anni. Sono numeri che dimostrano la forza del nostro sistema economico e produttivo, fatto di imprese e professionalità straordinarie, così come l’efficacia della scelta che abbiamo fatto come Regione di puntare su ricerca e formazione, innovazione e internazionalizzazione. Ma certo non ci accontentiamo, non vogliamo fermarci né essere fermati. Intendiamo proseguire la politica anticiclica avviata facendo leva su nuovi investimenti pubblici per completare i progetti infrastrutturali e di messa in sicurezza del territorio, i piani di edilizia scolastica e impiantistica sportiva, riducendo il carico fiscale per famiglie e imprese, come abbiamo fatto abolendo i superticket sanitari e come faremo tagliando l’Irap per le aziende nelle aree montane. E insieme alle parti sociali, all’interno del Patto per il Lavoro, troveremo soluzioni condivise per ridurre il precariato e garantire diritti là dove esistono situazioni di sfruttamento e illegalità inaccettabili.

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