Stanze in vendita nell’albergo-condominio, anche in Emilia-Romagna arrivano i Condhotel.
Entro l’estate, dalla Regione, il regolamento attuativo per la nuova tipologia ricettiva. Dall’operazione, nuove risorse per riqualificare le strutture esistenti.
Una casa in hotel da vivere, o affittare, per le vacanze o per periodi più lunghi. E allo stesso tempo un albergo che può contare su nuove risorse per riqualificare e migliorare i propri servizi. Un’opportunità doppia che apre una nuova, ulteriore strada di sviluppo per il turismo regionale, in crescita costante negli ultimi anni e con alle spalle un 2017 record con 57 milioni di presenze.
Nascono anche in Emilia-Romagna i Condhotel, la nuova tipologia ricettiva già presente in molti Paesi europei che permette agli albergatori di vendere ai privati parte delle camere dell’hotel ottenendo risorse da reinvestire per accrescere qualità e ricettività. Dunque, una leva finanziaria a disposizione delle imprese alberghiere per riqualificare le proprie strutture, allineandole sempre di più agli standard internazionali.
Approvata col decreto attuativo dello ‘Sblocca Italia‘, la norma nazionale permette di destinare una percentuale massima del 40% della superficie netta delle camere della struttura ricettiva a unità immobiliari da vendere sul mercato privato a uso residenziale, integrate e complementari all’impresa alberghiera. Con la cessione di queste unità i proprietari delle strutture sono vincolati ad investire le somme ricevute nella riqualificazione della struttura stessa, al fine di incrementare la sua classificazione.
Entro l’estate, la Regione Emilia-Romagna, prima in Italia, approverà il regolamento attuativo che permetterà a Comuni e operatori di poter agire da subito sul fronte Condhotel. L’Emilia-Romagna è una regione che piace sempre di più, in Italia e all’estero, come dimostrano i dati su presenze e arrivi, e il turismo rappresenta ormai quasi il 12 % del Pil regionale. Merito della riforma che abbiamo voluto, basata sulla valorizzazione complessiva dei territori e la collaborazione con gli operatori privati, un percorso comune nel quale abbiamo condiviso anche la necessità di questo strumento, i Condhotel, per dare una risposta nuova alle richieste sia degli imprenditori alberghieri sia dei tantissimi turisti che scelgono la nostra regione, dalla Costa all’Appennino, dalle città d’arte alle mete al di fuori dei circuiti più tradizionali. Un’opportunità importante per permettere anche di intervenire su strutture datate, che potranno tornare ad essere competitive sul mercato nazionale e internazionale