Agricoltura sempre più competitiva: 880 ML impegnati, 151 bandi per imprese agricole e agroindustriali.

Un volano di sviluppo anche per altri settori dell’economia regionale, dall’edilizia alla meccanica, ai servizi.

Il Programma di sviluppo rurale 2014-2020 della Regione Emilia-Romagna ha messo il turbo. Oltre 880 milioni di risorse impegnate nei primi due anni e mezzo di operatività, il 75% dell’intero budget a disposizione nell’arco dei sette anni di durata; un miliardo e 160 milioni di investimenti già effettuati o programmati dalle imprese agricole e agroindustriali; 151 bandi emanati, di cui 30 ancora aperti, 76 chiusi e 45 con istruttoria in corso; oltre 65 mila domande di contributo pervenute, di cui il 12% presentate dagli under 40, il 26% da donne e il 20% riferite ad aziende convertite al biologico.
Sono cifre notevoli quelle emerse all’ultima riunione del Comitato di sorveglianza del Psr, organismo di cui fanno parte: i Servizi territoriali regionali e i rappresentanti del mondo agricolo ed ambientalista, per fare il punto sullo stato di attuazione del principale strumento di programmazione e finanziamento della politica regionale nel settore agroindustriale, con una dotazione finanziaria complessiva di 1,2 miliardi di euro.
Numeri di grande importanza che testimoniano il grande lavoro fatto per consolidare i tanti primati in campo nazionale ed europeo che vanta l’agroalimentare made in Emilia-Romagna, a partire dal numero di prodotti di eccellenza a marchio Dop e Igp (44), e per rilanciare la competitività delle imprese, facendo leva su innovazione, qualità e sostenibilità delle produzioni. Con significative ricadute positive anche sul resto dell’economia regionale.

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