Turismo in Emilia-Romagna: il 2016 è stato un anno col segno più.

Grande soddisfazione per la costa che conta il 63% degli arrivi e addirittura l’80% delle presenze rispetto ai dati regionali.

Un 2016 col segno più grazie a 52 milioni di presenze e 11,7 milioni di arrivi; i dati presentati dalla Regione Emilia-Romagna sull’andamento del comparto turistico nel 2016 sono in crescita rispetto al 2015, ma soprattutto superano il muro dei 50 milioni di presenze che non veniva toccato da almeno un decennio. Crescono sia la clientela nazionale, sia quella internazionale, questi i numeri forniti dall’Osservatorio sul turismo regionale di Unioncamere Emilia-Romagna ed elaborati con metodologia Trademark Italia.

L’analisi dei dati utilizzata prevede, oltre alla rivalutazione periodica delle statistiche ufficiali, anche la stima dell’andamento turistico elaborata attraverso le indicazioni fornite da oltre 3 mila operatori di tutti i comparti insieme a vari riscontri indiretti, come i dati relativi alle uscite ai caselli autostradali, gli arrivi aeroportuali, i movimenti ferroviari, le vendite di prodotti alimentari e bevande, i consumi di energia elettrica, acqua e gas, fino alla raccolta di rifiuti solidi urbani.

Particolare soddisfazione arriva dai dati della Rivera: 6.455.000 arrivi e 38.778.000 presenze nel 2016 contro 6.293.000 e 38.218.000 dell’anno precedente. Occorre poi segnalare la portata del turismo costiero rispetto ai dati regionali agglomerati: la riviera arriva a coprire il 63% degli arrivi complessivi e addirittura l’80% delle presenze.

Quando la legge regionale sul turismo (approvata la primavera scorsa e di cui sono stata relatrice) sarà completamente attuata, sarà interessante valutare il passaggio dai prodotti alle destinazioni turistiche come nuovi obiettivi strategici della promo-commercializzazione del territorio.

Questi dati non possono che essere da impulso alla professionalità dei nostri operatori e alla necessità di continuare a supportarli grazie all’azione sinergica degli attori privati e degli enti pubblici, oltre che delle Istituzioni, con politiche e soluzioni che rendano più attrattiva la nostra terra e qualificata la nostra offerta che gode già del vantaggio di essere estremamente diversificata.

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