Lotta allo spreco alimentare
Approvata risoluzione per favorire progetti di ridestinazione e ricollocazione di merci in scadenza e attività di sensibilizzazione e informazione.
In Italia si stima che ogni anno siano gettate nella spazzatura circa 30 milioni di tonnellate di prodotti alimentari ancora commestibili per un valore di 8,4 miliardi di euro. Buona parte della merce viene gettata da market e negozi di alimentari, mense e ristoranti quando si ritiene non possa più essere commercializzata, ma dai dati emersi dal recente studio Waste Watcher promosso da Last Minute Market, lo spreco domestico è così diffuso che si sottovaluta come tante piccole quantità di cibo buttato ogni giorno e moltiplicate per migliaia, milioni di famiglie facciano una grande quantità.
Questi dati sono importanti e non possiamo permetterci di sottovalutarli a nessun livello. La questione della lotta allo spreco alimentare va affrontata con strumenti diversificati, partendo da percorsi di informazione e sensibilizzazione della cittadinanza, da realizzare anche con il supporto delle scuole e prevedendo il coinvolgimento delle famiglie. E’ importante però incidere anche sul versante di quanto viene scartato dagli esercizi commerciali favorendo progetti di ridestinazione e ricollocazione delle merci ancora commestibili e coinvolgendo, già in fase di programmazione, le realtà imprenditoriali del settore ed eventualmente prevedendo incentivi o sgravi fiscali per le stesse.
In Commissione regionale Territorio e Ambiente abbiamo approvato una risoluzione del PD che prevede inoltre di predisporre, col coinvolgimento del Tavolo Regionale Permanente per l’Economia Solidale, un piano di azioni da intraprendere per limitare al massimo lo spreco alimentare in Emilia-Romagna. In molte realtà del nostro territorio, grazie agli enti locali, all’associazionismo e al volontariato, sono molte le attività che vengono svolte: vanno messe a sistema e soprattutto vanno agevolate per favorire progettualità così preziose e utili. La questione ha sia un valore economico, sia un valore ambientale e va valutata sempre tenendo conto di questa doppia chiave di lettura. Proprio per questo anche nella legge regionale sui rifiuti che abbiamo approvato nel 2015, abbiamo previsto l’istituzione di un Fondo per incentivare i progetti dei comuni che migliorano il servizio di raccolta dei rifiuti e investono in progetti di riduzione dei rifiuti, compresi quelli di natura alimentare.
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